Spopolamento in Ciociaria: Guarcino senza bancomat, a Picinisco 80% delle case vuote. I sindaci: «Servono misure ad hoc»

La Regione ha stanziato fondi per 38 piccoli comuni

Spopolamento in Ciociaria: Guarcino senza bancomat, a Picinisco 80% delle case vuote. I sindaci: «Servono misure ad hoc»
di Stefano De Angelis
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Giovedì 16 Maggio 2024, 09:26

 

«I fondi regionali destinati alle famiglie sono un aiuto, ma per i borghi delle aree interne serve di più. Il governo nazionale dovrebbe varare misure efficaci ad hoc». È il pensiero che accomuna i sindaci dei paesi della Ciociaria, quelli dove ci sono sempre più case disabitate e meno servizi, dove i giovani sono sempre di meno e la popolazione è costituita in prevalenza da anziani. Un quadro che si riflette sull'occupazione e anche sulle attività commerciali, che in molti casi faticano ad andare avanti. Da parte dei primi cittadini non mancano le proposte: c'è chi chiede di istituire zone franche, chi di introdurre formule semplificate sui mutui per la prima casa e chi di pianificare strategie incisive per rilanciare il lavoro.

La questione è tornata in primo piano dopo l'intervento adottato dalla Regione per il sostegno della natalità, della genitorialità e della residenzialità nei centri fino a duemila anime. In sostanza si tratta di un contributo economico, una tantum e in un'unica soluzione, destinato ai nuclei familiari stanziali (anche monoparentali) con figli di età inferiore a tre anni o in cui avvengano nascite entro il 31 dicembre 2024 e alle famiglie nelle stesse condizioni che trasferiscano la residenza in un piccolissimo comune e la mantengano per cinque anni, oltre a dimorarvi abitualmente per lo stesso periodo.

In totale la Pisana ha stanziato 1,3 milioni: 322mila euro sono per 38 Comuni ciociari. Il riparto è stato effettuato in base alla popolazione censita al 31 dicembre 2022: da un minimo di 4.634 euro per i centri fino a 500 abitanti a un massimo di 10mila euro per quelli che non ne superano duemila. Ma cosa ne pensano gli amministratori locali?

I SINDACI

«È un incentivo per combattere la piaga del deficit demografico, ma non mi pare la soluzione - spiega il sindaco di Villa Latina, Luciano Persichini -. I residenti sono in costante discesa e quelli che restano di tanto in tanto se ne vanno. A mio avviso serve un piano generale per i paesi e rimettere in moto il settore occupazionale. È il cuore del problema».

Dello stesso avviso Urbano Restante, primo cittadino di Guarcino: «La denatalità, il calo demografico e il basso numero di giovani sono un'emergenza. Il punto centrale - osserva - è la mancanza di lavoro e ciò pregiudica tutti gli altri indicatori. Qui per fortuna abbiamo ancora la cartiera, un gruppo in salute, in cui hanno trovato impiego una settantina di persone del luogo. L'ultima forma di sostentamento decisa dalla Regione è utile, ma per fare in modo che le famiglie restino a vivere qui servirebbero misure straordinarie e concrete, in particolare da parte del governo centrale, anche per offrire garanzie di stabilità: ad esempio si potrebbe pensare di rendere più agevole per le giovani coppie la possibilità di accendere un mutuo per la prima casa. Tutti i paesi come il nostro con il passare del tempo rischiano la contrazione degli alunni e delle classi nelle scuole e delle attività commerciali. E noi combattiamo ogni giorno per scongiurare ciò. Nel centro storico ci sono tanti cartelli di case in vendita e ciò fa male: mi si stringe il cuore solo a vederli. A Guarcino ha chiuso l'unica banca e speriamo che le Poste installino uno sportello postamat. Ad oggi è impossibile fare un prelievo. Se mancano i servizi, ne risente la comunità e si va incontro alla desertificazione».

Anche per il sindaco di Picinisco, Marco Scappaticci, serve un intervento mirato per cercare di invertire il trend generalizzato. «L'interesse della Regione per i piccoli comuni è positivo e rappresenta un buon segnale, ma ci vorrebbe anche altro. Si potrebbe, ad esempio, valutare la fattibilità di creare zone di fiscalità di vantaggio per cittadini e imprese. La denatalità, che è anche un aspetto culturale e sociale, sta modificando l'intera nazione e i paesi sono quelli maggiormente esposti. Bisogna mettere in atto tutte le strategie possibili per trovare una via d'uscita. Da noi la media è di sei-otto nascite all'anno a fronte di 26-28 decessi e l'ottanta per cento delle case sono vuote. Di questo passo il futuro è scritto. Da tempo la nostra amministrazione ha previsto un assegno di maternità aggiuntivo a carico del Comune. Ora puntiamo a dar vita a un progetto, speriamo con l'aiuto della Regione: intendiamo acquistare un immobile per realizzare sette-otto appartamenti da concedere alle giovani coppie per un anno in modo gratuito e poi a un canone calmierato». Il dibattito su un tema centrale resta vivo.

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